DOVE
Sant’Agata
dei Goti antica cittadina sorta su incantevole terrazza tufacea
tra due affluenti del fiume Isclero, con importanti opere d’arte,
è oggi un importante centro ortofrutticolo con diverse
risorse industriali e artigianali.
Sorge
sul luogo dell’antica SATICULA, città sannitica,
ricordata nel 343 a.C., quando durante la prima guerra sannitica
vi si accamparono i romani che rischiarono di essere decimati
e furono salvati solo grazie all’abilità di Decio.
Nel 315 a.C., durante la seconda guerra sannitica, Saticula fu
assediata dal dittatore Lucio Emilio e fu presa da Quinto Fabio;
nel 313 diventò una colonia romana e durante la seconda
guerra punica rimase fedele a Roma.
Il
nome attuale, Sant’Agata dè Goti, risale al sec.
VI d.C., quando i Goti, sconfitti nel 553 d.C. nella battaglia
del Vesuvio, vi si stabilirono come sudditi dell’impero.
La città fu conquistata dai Longobardi ed entrò
a far parte del ducato di Benevento; nell’ 866, fu assediata
e conquistata dall’imperatore Ludovico Il; nel sec. X divenne
sede vescovile. Nel 1038 vi si rifugiò Pandolfo IV di Capua,
insieme col vescovo Basilio di Montecassino, per sfuggire a Corrado
II: aiutato dai Bizantini si difese per nove anni. Nel 1066 se
ne impadronirono i Normanni e nel 1230 andò al Papa Gregorio
IX; all’inizio del sec. XIV Bartolomeo Siginulfo. conte
di Caserta, la trasferì al provenzale Isnard de Ponteves;
nel 1343 fu concessa a Carlo Artus, figlio naturale di re Roberto
Nel
1400 appartenne alla famiglia Della Ratta, nel 1528 alla famiglia
Acquaviva. quindi ai Cosso sino al 1674; nel 1696 l’acquisì
Marzio Carafa duca di Maddaloni, alla cui famiglia rimase fino
alla ribellione dal feudalesimo. La diocesi di Sant’Agata
de’ Goti, suffraganea dell’arcidiocesi di Benevento,
risale a epoca molto antica. Nel 960 la sede vescovile fu ristabilita
con la nomina a vescovo di Madelfrido. Tra i vescovi che guidarono
il vescovato di Sant’Agata sono da ricordare Felice Peretti
(1566-72), poi Papa col nome di Sisto V, e Sant’Alfonso
de’ Liguori (1762-75), dottore della chiesa e fondatore
della congregazione Redentorista.
Molteplici
sono i ritrovamenti di epoca romana sparsi nell’area urbana
di Sant’agata dei Goti: cippi sepolcrali, iscrizioni, colonne.
Le necropoli. scavate alla fine del settecento nel capoluogo e
nelle località Presta e San Pietro, hanno portato alla
luce bronzi e vasi saticulani conservati nel Museo Archeologico
nazionale di Napoli, in quello di Benevento e in alcuni musei
europei.