LA FALANGHINA
Il
censimento ISTAT 2000, assegna alla Campania 29.044,56 ettari
di vigneto dei quali 4.588,81 sono destinati a vini a denominazione
di origine (il 16% del totale regionale) e 24.455,75 (84%
del totale regionale) investiti ad uva per vini da tavola.
Nella composizione di questo potenziale produttivo la Falanghina
è uno dei più importanti vitigni, tra i bianchi
in assoluto, con una superficie pari a 1.559,44 ha (5% dell’intera
superficie vitata campana). La superficie investita a Falanghina
destinata alla produzione di vini a denominazione di origine
rappresenta poi una quota pari al 37% della superficie complessiva
occupata dal vitigno e il 13% dell’intera superficie
vitata regionale destinata alla produzione di vini a denominazione
di origine.
Le
DOC e IGT in Campania tipologia Falanghina:
1.
CAMPI FLEGREI DOC Falanghina
2. FALERNO DEL MASSICO DOC Bianco
3. GALLUCCIO DOC Bianco
4. GUARDIOLO DOC Falanghina
5. SANNIO DOC Falanghina
6. SANT’AGATA DEI GOTI DOC Falanghina
7. SOLOPACA DOC Falanghina
8. TABURNO DOC Falanghina
9. IRPINIA DOC Falanghina
10. BENEVENTANO IGT Falanghina
11. ROCCAMONFINA IGT Falanghina
12. TERRE DEL VOLTURNO IGT Falanghina
13. POMPEIANO IGT Falanghina
14. COLLI DI SALERNO IGT Falanghina
15. CAMPANIA IGT Falanghina
La
Falanghina è un vitigno a bacca bianca, più
volte confuso con altri, attualmente è diffuso prevalentemente
in Campania nelle province di Benevento e Napoli, dove forse
era già coltivata in epoca romana.Sull’origine
del nome vengono formulate diverse ipotesi. Secondo alcuni
deriverebbe da “falernia” nella zona del “Falerno”.
Altri sostengono che derivi da “falange”, ossia
vite legata al palo, come accadeva nella zona flegrea.
Una
delle migliori qualità di questa uva è che,
qualunque sia la zona dove viene coltivata, il vino che se
ne ricava conserva inalterate le sue caratteristiche organolettiche.
Ha foglia media o piccola, cuneiforme, raramente orbicolare,
trilobata e meno spesso pentolobata; grappolo lungo o medio,
di media grandezza e compatto, cilindrico o conico, con un’ala
corta; acino medio, sferoide, regolare; buccia spessa e consistente,
di colore grigi-giallastro, con buona presenza di pruina.
La vigoria è buona e produttività media e costante;
matura nella seconda metà di Settembre. La Falanghina
si adatta a diversi tipi di terreni, anche fertili, ma la
qualità viene esaltata nelle zone collinari e predilige
climi caldi e asciutti. Si avvantaggia notevolmente delle
forme di allevamento a portamento verticale, in particolare
del Guyot. E’ abbastanza resistente allo iodio e alla
botrite ma piuttosto sensibile alla peronospora soprattutto
sulle foglie.
Le
uve vinificate in purezza, danno origine ad un vino di colore
giallo paglierino, dal profumo intenso, fruttato floreale,
di buona struttura e acidità.
RISORSE:
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